Forze della terra, forze del cielo
Una connessione vivificatrice con la dimensione più solida e con quella più sottile del nostro pianeta a partire dal respiro.
Ci siamo mai soffermati a pensare che a ogni nostra inspirazione immettiamo in noi qualche cosa del mondo esterno e a ogni espirazione c'è qualche cosa di noi che si diffonde e disperde nel mondo?
Il respiro è quel filo che ci tiene legati alla vita, dal primo all'ultimo momento della nostra esistenza ed è quel filo che ci tiene collegati a tutto ciò che ci circonda. A ogni ciclo, inspirazione ed espirazione, confermiamo l'accordo con il mondo, e ne accettiamo e onoriamo l'appartenenza. Se decidiamo di farci caso, possiamo accorgerci che è un momento magico in cui l'attenzione si dilata su dimensioni molto vaste e si possono intravedere, o meglio intuire, altre visioni del mondo. Quando ci troveremo in un luogo naturale di nostro gradimento, in posizione eretta, con i piedi saldamente appoggiati al suolo, magari proprio prima di intraprendere una passeggiata, proviamo a respirare consapevolmente qualche minuto, portando tutta l'attenzione soltanto al movimento dell'aria, dentro e fuori di noi. In un secondo momento, associamo all'inspirazione l'idea di inalare l'aria attraverso i piedi, direttamente dalla terra, ed espiriamo sempre attraverso i piedi, come se restituissimo alla terra il nostro respiro. Consolidiamo interiormente l'immagine di ricevere energia dalla terra e di poter affidare alla terra quanto lasciamo andare. E proseguiamo così per diversi minuti, cinque dieci, quindici, sino a quando sentiremo molto forte il legame tra i piedi e il suolo, tra noi e la terra. E a ogni passo, quando decideremo di iniziare la nostra camminata, notiamo come è sulla terra, con la terra e dalla terra che traiamo energia. In una diversa occasione ripetiamolo stesso esercizio focalizzando invece l'attenzione sul cielo, inspirando direttamente dall'alto ed espirando – nell'immaginazione – verso l'alto. Sentiamo di caricarci a ogni respiro di energia proveniente dall'alto e di poter all'alto affidare ogni residuo. E, nella camminata, la consapevolezza sarà queste volta sul rapporto col cielo. Notiamo le diverse sensazioni che accompagnano i due diversi esercizi, notiamo il diverso effetto che ci fa. E' molto personale il vissuto con una maggior attenzione sull'una o l'altra polarità e non ha altro significato che esercitarci a richiamare con la volontà ora una sensazione, ora l'altra, a seconda di quello che avremo di volta in volta bisogno. Esercizio tratto da: Marcella Danon, Ecopsicologia, crescita personale, coscienza ambientale, Feltrinelli, 2006. |
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