Ecopsicologia all'Università di Bari
Educazione allo sviluppo sostenibile, consumo consapevole, cittadinanza attiva e visione ecocentrica della vita approdano all'università. Sabato 1 dicembre 2007 all'Università di Bari, convegno sulla sostenibilità ecologica.
Erano più di duecento gli allievi delle facoltà di scienze dell'educazione, scienze naturali e biologia dell'Università di Bari a un primo appuntamento sull'educazione alla sostenibilità, un tema sempre più attuale in molti ambiti senza essere ancora ufficiale materia di studio.
Il convegno "Sostenibilità ecologica e socio-economica dello sviluppo antropico", organizzato dall'associazione Biologi Ambientalisti Pugliesi e dall'Ordine dei Biologi di Bari, con il patrocinio della Facoltà di Scienze, del Comune e dell'ARPA Puglia, aveva proprio l'obiettivo di sondare il terreno e porre le basi per la creazione di un primo percorso universitario in cui affrontare con modalità multidisciplinare le basi teoriche e pratiche di una educazione al consumo sostenibile. I diversi interventi nell'arco della giornata hanno arricchito di dati, esperienze e considerazioni il quadro via via più complesso della situazione attuale e dei passi necessari per formare una nuova cultura che oltrepassi la modalità meccanicistica di concepire le relazioni tra uomo e ambiente. All'inizio del discorso le variabili da prendere in considerazione erano tre: società, ambiente ed economia. E da questo punto di vista è preziosa l'attività dell'ARPA (Agenzia Regionale Protezione Ambiente), che in Liguria ha dato vita anche a un Centro di educazione al consumo sostenibile - come ha raccontato la dott.ssa Chiara Scalabrino - con uno sportello aperto al pubblico, una rete di iniziative in sintonia, una collaborazione con le imprese per la progettazione ecosostenibile e l'organizzazione di eventi in grado di coinvolgere e sensibilizzare la popolazione ancora poco attenta alle tematiche ambientali, coinvolgendo le associazioni no profit del territorio. Con le precisazioni della dott.ssa Maria Spartera, di ARPA Puglia, le variabili sono già diventate quattro, riconoscendo anche l'educazione alla diversità culturale come elemento indispensabile per la creazione di una sostenibilità capace di futuro intra e intergenrerazionale. Porre al centro la diversità dei soggetti e i talenti, insegnare a cambiare punti di vista, allenare al pensiero critico, preparare a una cittadinanza attiva e democratica in cui ognuno può dare un suo contributo, sono stati riconosciuti come obiettivi fondanti della necessaria educazione alla sostenibilità. Il dott. Piergiacomo Pagano dell'Enea Bologna, filosofo ambientale attivo da quindici anni nella divulgazione delle idee che nel corso della storia si sono occupate della relazione tra uomo e ambiente, ha precisato che il cambiamento di mentalità da effettuare è quello di passare da una visione antropocentrica della vita - in cui tutto è funzionale all'uomo - a una visione ecocentrica in cui l'uomo è parte dell'ecosistema e della vita, in alternativa a una più estremista visione biocentrica in cui l'uomo è visto come poco più di un parassita del pianeta. A questo punto il terreno era pronto per il riconoscimento di una quinta variabile in gioco nel campo dell'educazione allo sviluppo sostenibile: l'individuo. E' stata la dott.ssa Marcella Danon, intervenuta a nome della Società Europea di Ecopsicologia, che ha spiegato l'importanza di un percorso formativo anche sul piano psicologico, per accompagnare le persone verso una maggior conoscenza di sé e una responsabilità individuale nei confronti del proprio "ecosistema interno", come punto di partenza da cui sviluppare le capacità, i saperi e le sensibilità necessarie per percepire il mondo come qualche cosa di vivo, che ci riguarda tutti profondamente. La prof.ssa Angela Danisi, del dipartimento di Scienze Pedagogiche, ha confermato l'importanza di coinvolgere le persone in un percorso di attivazione e responsabilizzazione personale e ha presentato la modalità innovativa con cui i suoi studenti stanno applicando o studio della sostenibilità in progetti pratici nell'ambito dell'ateneo barese in cui sono coinvolti nel creare progetti di tutela e cura del loro ambiente più vicino, le aule, i corridoi, l'edificio stesso e il quartiere universitario. Il dott. Francesco Ciccone, dalla cui idea e profonda sensibilità per questi temi è nata l'intera iniziativa, ha ripercorso le basi del cambiamento di paradigma in atto, sottolineando l'avvicendarsi di diversi modelli: · in campo etico da antropocentrico a ecocentrico · in campo scientifico da riduzionista a olistico/ecologico · in campo filosofico da meccanicistico a organicistico · e per quanto riguarda la metodologia di indagine da una modalità analitica a una sistemica di percezione della realtà. Hanno concluso la giornata di convegno l'intervento del il dott. massimo Blonda, responsabile ARPA Puglia, con un invito a un cambiamento radicale del nostro modo di vivere, e l'intervento del prof. Angelo Tursi, dell'Università di Bari, compiaciuto per la grande partecipazione da parte degli studenti e disponibile a un approfondimento del discorso in ambito universitario con l'istituzione di un Master dedicato all'educazione allo sviluppo sostenibile. Un passo importante per il mondo universitario italiano che vuole e può diventare un ambiente culturale vivo, coinvolgente e impegnato al massimo per affrontare le tematiche e problematiche contemporanee. 03/12/2007 Associazione Biologi Ambientalisti PugliesiIl sito italiano della filosofia ambientale |
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